Il silenzio delle amministrazioni
Il gruppo parrocchiale di San Paolo ritiene doveroso rendere conto di come la vicenda relativa alle pinete dei Lidi di Comacchio si è evoluta da quando si è aperta la petizione che ha raccolto ad oggi quasi 4000 firme. Tutto nasce da un atto deliberativo dell’amministrazione provinciale dal titolo alquanto fuorviante (“Variante per la definizione della rete ecologica”), che, per il territorio del Comune di Comacchio, ha significato sacrificare all’espansione urbanistica le residue pinete immerse nel tessuto urbano dei Lidi.
Il tentativo di sensibilizzare gli enti locali al fine di salvaguardare quelle che sono delle eccellenze ambientali, in particolare l’area boscata che circonda la chiesa del Lido Estensi, sembra essere caduto nel vuoto. I cittadini parrocchiani, non personaggi in cerca di autore, bensì di “autorità” (leggasi sindaco del Comune di Comacchio e presidente della Provincia di Ferrara), si sono mossi nell’assoluta convinzione di instaurare un dialogo collaborativo e nella speranza di vedere negli amministratori la disponibilità e l’impegno ad individuare delle possibili soluzioni.
L’atteggiamento degli enti locali si è rivelato invece sordo e incapace di cogliere l’essenza di quello che è rimasto un “grido nel deserto”. Nel corso degli incontri, l'amministrazione comunale si è limitata a difendere il proprio operato ricorrendo persino alla presenza del proprio legale, come se il gruppo parrocchiale potesse essere inteso come la controparte di qualcuno, mentre l'amministrazione provinciale si è avvalsa dei propri tecnici per sminuire se non irridere i quesiti e le richieste di chiarimento avanzati.
In risposta a tale modo di procedere, i parrocchiani hanno suffragato l'istanza cercando approfondimenti qualificati di carattere tecnico-normativo, che hanno portato a sollevare il legittimo dubbio circa la sussistenza del vincolo paesaggistico sulle aree in questione. La documentazione elaborata con il contributo del Prof. Francesco Sacchetti e dell'architetto Raffaella Bedosti non ha trovato opposizioni nell'ultimo incontro con la Provincia e il Comune, i quali si sono impegnati a verificare i contenuti della nota consegnata, riservandosi di formulare eventuali controdeduzioni.
A tutt'oggi però non si è avuto alcun riscontro, il che fa sospettare che si sia adottata la linea del silenzio e del rinvio (di facciata), mentre l'abbattimento degli alberi - che costituiscono il bene ambientale - potrà essere effettuato già questa settimana, dato che la sospensione del permesso di costruire, per quel che riguarda la pineta di via Giorgione, avrà termine mercoledì prossimo.
Il rammarico sta nel verificare le modalità con cui gli amministratori si rapportano agli appelli della società civile, che si sia o meno in periodo di campagna elettorale.
domenica 29 novembre 2009
martedì 17 novembre 2009
Incontro dei comitati con i tecnici del Comune di Comacchio e della Provincia di Ferrara, 16.11.2009
Carta A allegata ai computi del gruppo parrocchiale (la pineta della chiesa di San Paolo)
Carta B allegata ai computi del gruppo parrocchiale (la pineta di Via Giorgione)
Il Gruppo parrocchiale di S. Paolo al Lido degli Estensi ha partecipato con alcuni suoi rappresentanti all’incontro con i tecnici del Comune di Comacchio e della Provincia di Ferrara, organizzato dal Sindaco di Comacchio e dalla Presidente della Provincia presso il Castello di Ferrara lunedì scorso, 16 novembre, presenti i rappresentanti di Legambiente di Comacchio e di Italia Nostra.
La posizione del gruppo è stata espressa dall’architetto, e professore universitario di urbanistica, Francesco Sacchetti e dall’architetto urbanista Raffaella Bedosti, i quali hanno messo a disposizione, gratuitamente, le loro competenze per lo studio della situazione delle residue pinete all’interno degli abitati di Lido Estensi e Lido Spina. Il prof. Sacchetti ha evidenziato che in tali aree boscate sono presenti le condizioni per la sussistenza del ‘vincolo paesaggistico’, secondo la legge Galasso (L. 431/85) e secondo l’Accordo siglato nel 2003 tra il Ministero per i beni e le attività culturali, la Regione Emilia-Romagna e le Associazioni delle autonomie locali, che richiama tra l’altro i Comuni ad accertare le aree soggette a vincolo paesaggistico (come stabilito dalla LR 31/2002). Tale accordo presuppone che all’interno dei centri abitati possano essere individuate "parti di tessuto urbano" oggettivamente differenziate per morfologie e carichi insediativi.
Da prime verifiche parziali, effettuate dal Gruppo parrocchiale con pazienti operazioni di calcolo sui tessuti urbani dei nostri Lidi includenti le pinete in argomento (quella circostante la chiesa di San Paolo e quella di Via Giorgione), risulta che queste non possiedono le caratteristiche prescritte dal DM 1444/68 per rientrare nelle “zone territoriali omogenee B” e, pertanto, su di esse non operano le esclusioni dal vincolo paesaggistico. Fin dal settembre 1985 su queste aree boscate si è dunque costituito, "ope legis", il vincolo paesaggistico della Legge Galasso.
Gli architetti Sacchetti e Bedosti hanno consegnato agli Amministratori e ai tecnici una nota scritta nella quale è sinteticamente articolata la lettura dei riferimenti normativi e della situazione delle nostre pinete quanto alla sussistenza del suddetto vincolo, nota nella quale, con intenzione collaborativa, si invita il Comune a condurre in modo dettagliato la verifica richiamata dall’Accordo e ad agire con prudenza nella gestione dei permessi di costruire.
I tecnici della Provincia, in questa occasione, non hanno contestato che all’interno dei tessuti urbani dei Lidi di Comacchio vi siano zone diverse dalle zone omogenee B (nello specifico zone C), e hanno tuttavia ribadito l’opinione invalsa che sta alla base della prassi delle Amministrazioni, per la quale i vincoli paesaggistici non vengono considerati all’interno dei perimetri dei centri abitati. I rappresentanti dell’Amministrazione Comunale hanno invece evidenziato la diversa interpretazione delle leggi, diversità che crea una certa difficoltà data l'urgenza attuale che richiede decisioni immediate per quel che riguarda la pineta di Via Giorgione.
Il Gruppo parrocchiale di San Paolo, sulla base dell’analisi di Sacchetti e Bedosti, rimane convinto dell'esistenza del vincolo paesaggistico sulle aree in questione. Auspicando la difesa e la salvaguardia, nel pieno rispetto della legalità, delle residue pinete dei Lidi di Comacchio, per il loro valore ambientale e storico-culturale, il Gruppo resta in attesa degli approfondimenti che le Amministrazioni, al termine dell’incontro, si sono impegnate a condurre sulle note proposte dagli esperti.
E' possibile leggere la nota del Prof. Sacchetti e dell'Arch. Bedosti nella sezione Download
Carta B allegata ai computi del gruppo parrocchiale (la pineta di Via Giorgione)
Il Gruppo parrocchiale di S. Paolo al Lido degli Estensi ha partecipato con alcuni suoi rappresentanti all’incontro con i tecnici del Comune di Comacchio e della Provincia di Ferrara, organizzato dal Sindaco di Comacchio e dalla Presidente della Provincia presso il Castello di Ferrara lunedì scorso, 16 novembre, presenti i rappresentanti di Legambiente di Comacchio e di Italia Nostra.
La posizione del gruppo è stata espressa dall’architetto, e professore universitario di urbanistica, Francesco Sacchetti e dall’architetto urbanista Raffaella Bedosti, i quali hanno messo a disposizione, gratuitamente, le loro competenze per lo studio della situazione delle residue pinete all’interno degli abitati di Lido Estensi e Lido Spina. Il prof. Sacchetti ha evidenziato che in tali aree boscate sono presenti le condizioni per la sussistenza del ‘vincolo paesaggistico’, secondo la legge Galasso (L. 431/85) e secondo l’Accordo siglato nel 2003 tra il Ministero per i beni e le attività culturali, la Regione Emilia-Romagna e le Associazioni delle autonomie locali, che richiama tra l’altro i Comuni ad accertare le aree soggette a vincolo paesaggistico (come stabilito dalla LR 31/2002). Tale accordo presuppone che all’interno dei centri abitati possano essere individuate "parti di tessuto urbano" oggettivamente differenziate per morfologie e carichi insediativi.
Da prime verifiche parziali, effettuate dal Gruppo parrocchiale con pazienti operazioni di calcolo sui tessuti urbani dei nostri Lidi includenti le pinete in argomento (quella circostante la chiesa di San Paolo e quella di Via Giorgione), risulta che queste non possiedono le caratteristiche prescritte dal DM 1444/68 per rientrare nelle “zone territoriali omogenee B” e, pertanto, su di esse non operano le esclusioni dal vincolo paesaggistico. Fin dal settembre 1985 su queste aree boscate si è dunque costituito, "ope legis", il vincolo paesaggistico della Legge Galasso.
Gli architetti Sacchetti e Bedosti hanno consegnato agli Amministratori e ai tecnici una nota scritta nella quale è sinteticamente articolata la lettura dei riferimenti normativi e della situazione delle nostre pinete quanto alla sussistenza del suddetto vincolo, nota nella quale, con intenzione collaborativa, si invita il Comune a condurre in modo dettagliato la verifica richiamata dall’Accordo e ad agire con prudenza nella gestione dei permessi di costruire.
I tecnici della Provincia, in questa occasione, non hanno contestato che all’interno dei tessuti urbani dei Lidi di Comacchio vi siano zone diverse dalle zone omogenee B (nello specifico zone C), e hanno tuttavia ribadito l’opinione invalsa che sta alla base della prassi delle Amministrazioni, per la quale i vincoli paesaggistici non vengono considerati all’interno dei perimetri dei centri abitati. I rappresentanti dell’Amministrazione Comunale hanno invece evidenziato la diversa interpretazione delle leggi, diversità che crea una certa difficoltà data l'urgenza attuale che richiede decisioni immediate per quel che riguarda la pineta di Via Giorgione.
Il Gruppo parrocchiale di San Paolo, sulla base dell’analisi di Sacchetti e Bedosti, rimane convinto dell'esistenza del vincolo paesaggistico sulle aree in questione. Auspicando la difesa e la salvaguardia, nel pieno rispetto della legalità, delle residue pinete dei Lidi di Comacchio, per il loro valore ambientale e storico-culturale, il Gruppo resta in attesa degli approfondimenti che le Amministrazioni, al termine dell’incontro, si sono impegnate a condurre sulle note proposte dagli esperti.
E' possibile leggere la nota del Prof. Sacchetti e dell'Arch. Bedosti nella sezione Download
martedì 10 novembre 2009
Dal sito del sindaco di Comacchio: "importanza paesaggistica" della pineta di Viale Carducci
La Pineta di fronte alla chiesa di San Paolo
La Pineta di Viale Carducci
Nella pagina internet del Comune di Comacchio che riporta le "comunicazioni del sindaco"
http://195.62.166.21/comacchio/common/AmvDocumentoInfo.do?MVVC=amvdocui&ID=966&REV=0&MVPD=0&MVTD=1&MVSZ=100
è possibile leggere un comunicato dell'amministrazione che informa dell'"importanza paesaggistica" della pineta situata in Viale Carducci al Lido Estensi in prossimità della Porta Ravenna (oggi di proprietà comunale e destinata a divenire parco urbano): una pineta che a noi pare del tutto simile a quella limitrofa alla chiesa di San Paolo, il cui valore ambientale andrebbe, pertanto, parimenti tutelato.
"Relativamente al Piano Strategico Comunale, questa Amministrazione ha sottoposto l'area verde di Viale Carducci ad una indagine Botanico - Vegetazionale. Sono state effettuate approfondite verifiche su ogni singola pianta al fine di comprendere le esigenze arboricolturali, per ripristinare lo stato di sicurezza fotostatica e per intervenire in maniera più consona alla loro gestione.
In pratica è stato fatto un vero è proprio censimento botanico: ne è risultato che i pini radicati nell'area sono coetanei, alberati nel periodo compreso tra le due Guerre Mondiali, mentre le altre specie presenti sono da considerare spontanee e relativamente di recente costituzione.
Per quanto concerne l'orizzonte arbustivo, lo stesso risulta concentrato ai margini della determinata area, lo studio effettuato su quest'ultima ha dimostrato la sua importanza paesaggistica. Si è intervenuti mettendo in sicurezza l'area stessa e si è intervenuti sui pini con indicazioni ben precise dei botanici incaricati..."
La Pineta di Viale Carducci
Nella pagina internet del Comune di Comacchio che riporta le "comunicazioni del sindaco"
http://195.62.166.21/comacchio/common/AmvDocumentoInfo.do?MVVC=amvdocui&ID=966&REV=0&MVPD=0&MVTD=1&MVSZ=100
è possibile leggere un comunicato dell'amministrazione che informa dell'"importanza paesaggistica" della pineta situata in Viale Carducci al Lido Estensi in prossimità della Porta Ravenna (oggi di proprietà comunale e destinata a divenire parco urbano): una pineta che a noi pare del tutto simile a quella limitrofa alla chiesa di San Paolo, il cui valore ambientale andrebbe, pertanto, parimenti tutelato.
"Relativamente al Piano Strategico Comunale, questa Amministrazione ha sottoposto l'area verde di Viale Carducci ad una indagine Botanico - Vegetazionale. Sono state effettuate approfondite verifiche su ogni singola pianta al fine di comprendere le esigenze arboricolturali, per ripristinare lo stato di sicurezza fotostatica e per intervenire in maniera più consona alla loro gestione.
In pratica è stato fatto un vero è proprio censimento botanico: ne è risultato che i pini radicati nell'area sono coetanei, alberati nel periodo compreso tra le due Guerre Mondiali, mentre le altre specie presenti sono da considerare spontanee e relativamente di recente costituzione.
Per quanto concerne l'orizzonte arbustivo, lo stesso risulta concentrato ai margini della determinata area, lo studio effettuato su quest'ultima ha dimostrato la sua importanza paesaggistica. Si è intervenuti mettendo in sicurezza l'area stessa e si è intervenuti sui pini con indicazioni ben precise dei botanici incaricati..."
Una problematica non nuova...
Da Guida d'Italia - Emilia Romagna, Touring Club Italiano, Milano 1998,
p. 717
"I lidi di Comacchio. Detti anche lidi ferraresi, sono sette stazioni di villeggiatura marina, dislocate lungo un tratto di quasi 25 km della costa adriatica. Tutti compresi nel territorio comacchiese, si raggiungono dal capoluogo comunale al termine di una strada di c. 5 km che si immette nella statale Romea [...]. Il loro sviluppo, risalente agli anni '60 del Novecento e fondato inizialmente su attrezzature ricettive e turistico-sportive di prim'ordine, è stato rapido. Ma l'assenza di strumenti di pianificazione adeguati ha prodotto la distruzione irrimediabile di molta ricchezza paesistica (sono state spianate le secolari dune di protezione ed è stata abbattuta gran parte della pineta), e l'intento esclusivamente speculativo, a carattere immediato, ha abbassato la qualità abitativa. Qua e là tuttavia è ancora possibile rintracciare gli sperduti segni di natura originale [...] si può dire che solo a Lido di Spina, ove si è cercato di costruire abitazioni il più possibile nascoste nel verde, si è avuto, in parte, qualche rispetto per l'ambiente naturale..."
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