Il silenzio delle amministrazioni
Il gruppo parrocchiale di San Paolo ritiene doveroso rendere conto di come la vicenda relativa alle pinete dei Lidi di Comacchio si è evoluta da quando si è aperta la petizione che ha raccolto ad oggi quasi 4000 firme. Tutto nasce da un atto deliberativo dell’amministrazione provinciale dal titolo alquanto fuorviante (“Variante per la definizione della rete ecologica”), che, per il territorio del Comune di Comacchio, ha significato sacrificare all’espansione urbanistica le residue pinete immerse nel tessuto urbano dei Lidi.
Il tentativo di sensibilizzare gli enti locali al fine di salvaguardare quelle che sono delle eccellenze ambientali, in particolare l’area boscata che circonda la chiesa del Lido Estensi, sembra essere caduto nel vuoto. I cittadini parrocchiani, non personaggi in cerca di autore, bensì di “autorità” (leggasi sindaco del Comune di Comacchio e presidente della Provincia di Ferrara), si sono mossi nell’assoluta convinzione di instaurare un dialogo collaborativo e nella speranza di vedere negli amministratori la disponibilità e l’impegno ad individuare delle possibili soluzioni.
L’atteggiamento degli enti locali si è rivelato invece sordo e incapace di cogliere l’essenza di quello che è rimasto un “grido nel deserto”. Nel corso degli incontri, l'amministrazione comunale si è limitata a difendere il proprio operato ricorrendo persino alla presenza del proprio legale, come se il gruppo parrocchiale potesse essere inteso come la controparte di qualcuno, mentre l'amministrazione provinciale si è avvalsa dei propri tecnici per sminuire se non irridere i quesiti e le richieste di chiarimento avanzati.
In risposta a tale modo di procedere, i parrocchiani hanno suffragato l'istanza cercando approfondimenti qualificati di carattere tecnico-normativo, che hanno portato a sollevare il legittimo dubbio circa la sussistenza del vincolo paesaggistico sulle aree in questione. La documentazione elaborata con il contributo del Prof. Francesco Sacchetti e dell'architetto Raffaella Bedosti non ha trovato opposizioni nell'ultimo incontro con la Provincia e il Comune, i quali si sono impegnati a verificare i contenuti della nota consegnata, riservandosi di formulare eventuali controdeduzioni.
A tutt'oggi però non si è avuto alcun riscontro, il che fa sospettare che si sia adottata la linea del silenzio e del rinvio (di facciata), mentre l'abbattimento degli alberi - che costituiscono il bene ambientale - potrà essere effettuato già questa settimana, dato che la sospensione del permesso di costruire, per quel che riguarda la pineta di via Giorgione, avrà termine mercoledì prossimo.
Il rammarico sta nel verificare le modalità con cui gli amministratori si rapportano agli appelli della società civile, che si sia o meno in periodo di campagna elettorale.
Le pinete sono un bene di tutti,giusto tutelarle.La vostra,nostra battaglia è sacrosanta!On.Iles Braghetto
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