giovedì 10 settembre 2009

Comunicato stampa 11.09.2009



Dopo la risposta del Presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, il gruppo parrocchiale di San Paolo al Lido degli Estensi intende formulare alcune riflessioni: in attesa di verificare le tante leggi e normative annunciate, si ringrazia la Presidente per le risposte puntuali, con le quali tenta di chiarire alcuni aspetti tecnici delle tutele del territorio, specie il rapporto fra i diversi strumenti urbanistici di Comune e Provincia. Vogliamo tuttavia osservare che quello che è mancato nella comunicazione della neoeletta Zappaterra è una presa di posizione di carattere “politico”: il suo testo non esprime alcuna valutazione sulle istanze che hanno ispirato le nostre domande, né alcun cenno sull’opportunità o meno di salvaguardare le pinete dei Lidi di Comacchio a rischio (quella intorno alla chiesa ad Estensi, quelle di Via Giorgione e Via Giordani a Spina).
Secondo la Zappaterra la Variante al PTCP era un atto dovuto, oltre che legittimo, e la responsabilità delle aree all’interno del perimetro di centro abitato è demandata al Comune. La Provincia abdica così alla sua funzione di tutela e preservazione del paesaggio, né vuole indicarci un percorso alternativo. Le nostre pinete sono però relitti preziosi di ambiente in un tessuto urbano cresciuto senza trama e senza ordito, senza una pianificazione responsabile nei confronti della natura, né tantomeno lungimirante rispetto all’attrattiva turistica del nostro litorale.
Per la Provincia, così come per il Comune di Comacchio, lo ius aedificandi dei proprietari dei terreni non è discutibile. Ma allora perché il ricorso al TAR dei proprietari dell’area limitrofa alla chiesa per ottenere il permesso di costruire – ricorso tante volte evocato e tanto paventato da Provincia e Comune – è stato respinto con sentenza n. 579 del 30 aprile 2009?

Sarebbe necessario che gli organi istituzionali competenti trovassero soluzioni politiche, giuridiche e di procedura amministrativa per addivenire al controllo di un’eccessiva urbanizzazione che non risparmia nemmeno le superstiti aree boscate, di cui rivendichiamo qui la conservazione. La Presidente della Provincia rimanda ai poteri del Comune, mentre il Comune si fa forte delle deliberazioni della Provincia, con la conseguenza di dare segnali molto confusi in merito all’orientamento delle amministrazioni e dei partiti di maggioranza in tema di tutela ambientale.
La nostra iniziativa ha valore di “testimonianza”: gli oltre tremila firmatari della nostra petizione hanno manifestato un comune sentire che obietta fortemente all’inarrestabile consumo di suolo. Rimaniamo convinti dell’opportunità di mantenere attorno alla chiesa del Lido Estensi le condizioni adeguate per l’esperienza del sacro. Il rischio grave che colpisce le pinete in questione non è che la punta dell’iceberg dell’intero problema che affligge le nostre coste: la verità è che non vi è alcun bisogno di tale surplus di abitazioni, alcuna esigenza demografica né di ricezione turistica che lo giustifichi.
La Regione Emilia-Romagna si è impegnata negli ultimi decenni per cambiare in senso sostenibile l’economia del suo sistema costiero: nel 1988 ha costituito il Parco del Delta del Po che nel 2005 è tra le prime istituzioni europee ad approvare le linee guida per la gestione integrata della zona costiera. Non ritiene la Regione che le scelte in materia urbanistica e forestale del Comune di Comacchio e della Provincia di Ferrara costituiscano un serio attacco ai pilastri della politica regionale della sostenibilità nel Delta del Po?

2 commenti:

  1. Ho letto questo comunicato su Estense.com: bellissime osservazioni, siete bravissimi!
    Carla

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  2. Grazie per quello che state facendo: è un lavoro importantissimo per la valorizzazione dei nostri Lidi! Non capisco come questa iniziativa non parta dalle istituzioni preposte:come si fa a non capire che continuando a impoverire i Lidi del verde e delle pinete vengono meno anche le possibilità nel presente e nel futuro di avere maggior turismo?Chiedo invece a chi mi può rispondere: ma il Comune non può comprare questi terreni?e quindi attrezzarli degnamente in modo che siano vissuti finalmente(e come anni fa)come parco?Siamo proprietari di una seconda casa al Lido e paghiamo salate le tasse per questa casetta e per questo Lido che amiamo proprio per le pinete,perchè questo scempio?Come è possibile che più di 3000 firme cadano nel vuoto?E' come dire che non vale niente la volontà di una comunità intera rispetto agli interessi di pochissime persone.Ma il Comune non è fatto di una comunità?O è fatto delle decisioni di poche persone molto interessate e pochissimo lungimiranti(impoverimento dei lidi=poco turismo=poche entrate economiche).Vi ringrazio tantissimo e continuate a tenerci informati su questa situazione che non può andare avanti.

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