Drammatico che nel 2009 una pineta venga abbattuta per far posto a delle seconde case
Nel comunicato stampa del 12 settembre la Presidente della Provincia annunciava che preferiva “approfondire i singoli problemi in un confronto diretto con tutti gli interlocutori interessati” non intendendo più “interloquire a mezzo stampa, per non rischiare di alimentare ulteriori incomprensioni”. Stupisce molto che il 13 settembre sia la Presidente stessa a riprendere la parola sui giornali e con espressioni che squalificano le istanze dei diversi comitati sorti a tutela delle pinete di Lido Estensi e Spina: la Zappaterra parla infatti di “polemiche strumentali” e di “tentazione di trarre vantaggi politici in previsione delle prossime elezioni” (sic!). Dobbiamo giudicare queste insinuazioni del tutto inaccettabili. Nello stesso comunicato la Presidente risponde in modo sommario ad interventi rivolti a mezzo stampa da “attanti” e interlocutori diversi. Vogliamo precisare che nulla ha a che fare il gruppo parrocchiale di San Paolo con la lettera al Resto del Carlino (11 settembre), di cui non è dato conoscere la paternità, che allude a “promesse non mantenute”; nulla ha a che fare con le dichiarazioni (comunque legittime in un contesto democratico) dei rappresentanti politici in Provincia e in Comune. Se i partiti di opposizione colgono l’occasione di affondare colpi alle amministrazioni interessate fagocitando la nostra raccolta di firme, si tratta di operazioni politiche assolutamente estranee ai gruppi di cittadini e associazioni ambientaliste che con dedizione solerte nelle ultime settimane hanno portato l’attenzione sulla perdita di un bene ambientale che a breve termine si potrebbe verificare, se saranno urbanizzate le tre pinete declassate dall’ultima Variante al PTCP.
Il gruppo parrocchiale di San Paolo a questo precipuo scopo aveva pubblicato, il 25 agosto, un comunicato stampa molto limpido: “due sono le istanze che muovono il gruppo: in primo luogo, l’esigenza del rispetto dello spazio sacro, in secondo luogo, l’esigenza del rispetto dell’ambiente; il gruppo parrocchiale di San Paolo intende infine precisare che la propria iniziativa è e sarà tesa a difendere interessi diffusi in autonomia dalle forze partitiche e respinge, pertanto, ogni forma di ingerenza e strumentalizzazione”.
Ora, la condizione minima di ogni forma di comunicazione è il rispetto delle posizioni dell’interlocutore. Noi non abbiamo fatto insinuazioni su presunte motivazioni sottaciute alla base della Variante al PTCP, ci siamo semplicemente limitati a registrare, dopo il primo intervento della Zappaterra, l’impossibilità di tutelare il nostro territorio con gli strumenti urbanistici provinciali e l’implicito invito alla rassegnazione. Il gruppo aveva formulato 5 domande (non un atto di accusa, ma una sorta di S.O.S.) per le quali si attendevano considerazioni non solo tecniche.
Dispiace che le istanze dei cittadini e parrocchiani del Lido degli Estensi e degli oltre 3000 firmatari dell’ormai celebre petizione (le firme, spontanee e non inseguite, sono ad oggi 3380), debbano essere banalizzate (e neutralizzate) con l’accusa di faziosità.
Apprezziamo la disponibilità ad un incontro di approfondimento sulla questione, per la cui serenità auspichiamo anzitutto che la Provincia non screditi le voci di dissenso che sorgono a difesa di beni comuni, quali le aree boscate dei Lidi di Comacchio, e non avanzi illazioni sul “colore” politico che etichetterebbe la nostra iniziativa (la posizione della comunità del Lido Estensi e delle migliaia di firmatari è ovviamente trasversale agli orientamenti politici); in secondo luogo, che si parta dal presupposto che in ogni caso è drammatico che nel 2009 una pineta venga abbattuta per far posto a delle seconde case! Si può oggi veramente parlare di pinete “non pregiate interne ai centri abitati”? Tali pinete acquistano, al contrario, un valore aggiunto proprio perché residuali ed immerse nell’urbanizzato! Residua pineta non sunt deteriora!
Daria Bertolaso, portavoce del gruppo parrocchiale di San Paolo
Nel comunicato stampa del 12 settembre la Presidente della Provincia annunciava che preferiva “approfondire i singoli problemi in un confronto diretto con tutti gli interlocutori interessati” non intendendo più “interloquire a mezzo stampa, per non rischiare di alimentare ulteriori incomprensioni”. Stupisce molto che il 13 settembre sia la Presidente stessa a riprendere la parola sui giornali e con espressioni che squalificano le istanze dei diversi comitati sorti a tutela delle pinete di Lido Estensi e Spina: la Zappaterra parla infatti di “polemiche strumentali” e di “tentazione di trarre vantaggi politici in previsione delle prossime elezioni” (sic!). Dobbiamo giudicare queste insinuazioni del tutto inaccettabili. Nello stesso comunicato la Presidente risponde in modo sommario ad interventi rivolti a mezzo stampa da “attanti” e interlocutori diversi. Vogliamo precisare che nulla ha a che fare il gruppo parrocchiale di San Paolo con la lettera al Resto del Carlino (11 settembre), di cui non è dato conoscere la paternità, che allude a “promesse non mantenute”; nulla ha a che fare con le dichiarazioni (comunque legittime in un contesto democratico) dei rappresentanti politici in Provincia e in Comune. Se i partiti di opposizione colgono l’occasione di affondare colpi alle amministrazioni interessate fagocitando la nostra raccolta di firme, si tratta di operazioni politiche assolutamente estranee ai gruppi di cittadini e associazioni ambientaliste che con dedizione solerte nelle ultime settimane hanno portato l’attenzione sulla perdita di un bene ambientale che a breve termine si potrebbe verificare, se saranno urbanizzate le tre pinete declassate dall’ultima Variante al PTCP.
Il gruppo parrocchiale di San Paolo a questo precipuo scopo aveva pubblicato, il 25 agosto, un comunicato stampa molto limpido: “due sono le istanze che muovono il gruppo: in primo luogo, l’esigenza del rispetto dello spazio sacro, in secondo luogo, l’esigenza del rispetto dell’ambiente; il gruppo parrocchiale di San Paolo intende infine precisare che la propria iniziativa è e sarà tesa a difendere interessi diffusi in autonomia dalle forze partitiche e respinge, pertanto, ogni forma di ingerenza e strumentalizzazione”.
Ora, la condizione minima di ogni forma di comunicazione è il rispetto delle posizioni dell’interlocutore. Noi non abbiamo fatto insinuazioni su presunte motivazioni sottaciute alla base della Variante al PTCP, ci siamo semplicemente limitati a registrare, dopo il primo intervento della Zappaterra, l’impossibilità di tutelare il nostro territorio con gli strumenti urbanistici provinciali e l’implicito invito alla rassegnazione. Il gruppo aveva formulato 5 domande (non un atto di accusa, ma una sorta di S.O.S.) per le quali si attendevano considerazioni non solo tecniche.
Dispiace che le istanze dei cittadini e parrocchiani del Lido degli Estensi e degli oltre 3000 firmatari dell’ormai celebre petizione (le firme, spontanee e non inseguite, sono ad oggi 3380), debbano essere banalizzate (e neutralizzate) con l’accusa di faziosità.
Apprezziamo la disponibilità ad un incontro di approfondimento sulla questione, per la cui serenità auspichiamo anzitutto che la Provincia non screditi le voci di dissenso che sorgono a difesa di beni comuni, quali le aree boscate dei Lidi di Comacchio, e non avanzi illazioni sul “colore” politico che etichetterebbe la nostra iniziativa (la posizione della comunità del Lido Estensi e delle migliaia di firmatari è ovviamente trasversale agli orientamenti politici); in secondo luogo, che si parta dal presupposto che in ogni caso è drammatico che nel 2009 una pineta venga abbattuta per far posto a delle seconde case! Si può oggi veramente parlare di pinete “non pregiate interne ai centri abitati”? Tali pinete acquistano, al contrario, un valore aggiunto proprio perché residuali ed immerse nell’urbanizzato! Residua pineta non sunt deteriora!
Daria Bertolaso, portavoce del gruppo parrocchiale di San Paolo
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