lunedì 7 luglio 2014

Cineforum San Paolo - Rassegna estiva 2014

Immagine in linea 1

1. Nuovi cineasti americani


Immagine in linea 3

lunedì 14.07.2014, ore 21.15

Tra le nuvole
di Jason Reitman, con George Clooney, USA 2009 (109’)
Ryan Bingham, professionista di mezza età, lavora in una società che per conto delle imprese "elimina il materiale umano in decadenza". E' un asso dei licenziamenti, ma anche un uomo solo che evita ogni responsabilità.

lunedì 21.07.2014, ore 21.15
Un gelido inverno 
di Debra Granik, con Jennifer Lawrence, USA 2010 (100’) 
La 17enne Ree vive nelle montagne del Missouri con due fratellini più piccoli e la madre malata. Il padre, uscito dal carcere e introvabile, ha impegnato la casa di famiglia per pagare la propria cauzione... 

lunedì 28.07.2014, ore 21.15
Take Shelter
di Jeff Nichols, con Jessica Chastain, USA 2011 (120’) 
In una cittadina dell'Ohio, Curtis, capo squadra in una ditta di costruzioni, conduce una vita tranquilla con la moglie Samantha e la figlia Hannah. Comincia ad essere preda di incubi notturni: malattia o premonizione di qualche catastrofe imminente?



2. Sguardi dal mondo

Immagine in linea 6

lunedì 04.08.2014, ore 21.15

Una separazione
di Asghar Farhadi, Iran 2011 (123’)
Nader e Samin hanno ricevuto il permesso per lasciare l’Iran. Lui non è pronto a lasciare il padre affetto da Alzheimer, lei è disposta a chiedere il divorzio per offrire un destino migliore alla figlia...


lunedì 11.08.2014, ore 21.15
Il cane giallo della Mongolia
di Byambasuren Davaa, Germania-Mongolia 2005 (93’) 
Cronaca della vita quotidiana di una famiglia di pastori nomadi su un altopiano della Mongolia. La piccola Nansal trova un cagnolino e decide di tenerlo contro il volere del padre.


lunedì 18.08.2014, ore 21.15
La bicicletta verde
di Haifaa Al-Mansour, Germania-Arabia Saudita 2012 (100’) 
Wadjda, 10 anni, vive alla periferia di Riyad, capitale saudita. Per comprarsi una bicicletta si iscrive a una gara di interpretazione dei versetti del Corano.


lunedì 25.08.2014, ore 21.15
Tulpan - La ragazza che non c'era
di Sergei Dvortsevoy, Germania-Kazakistan 2008 (100’) 
Dopo il servizio militare nella Marina russa, Asa torna nella steppa del Kazakistan meridionale dove sua sorella vive col marito pastore e tre figli. Vorrebbe un gregge di pecore, ma senza una moglie non può averlo. L’unica nubile a disposizione è la bella Tulpan... 
 


Tutti gli spettacoli avranno luogo presso una sala parrocchiale della Chiesa di San Paolo al Lido degli Estensi, Viale dei Castagni 2.
L'ingresso è gratuito e consentito ai soci tesserati ANCCI. Il costo della tessera per la programmazione estiva è di 10 euro. E' possibile effettuare il tesseramento nelle serate di programmazione presso la parrocchia del Lido Estensi dalle ore 20.45. 
Se desiderate essere eliminati dalla mailing-list, mandate un messaggio con "CANCELLA" in oggetto.

martedì 22 aprile 2014

Saluto e ringraziamento a don Michele Zecchin


La comunità del Lido degli Estensi vuole, con questa lettera aperta, salutarti e ringraziarti, don Michele, per i quasi 9 anni di operoso servizio prestato presso la nostra parrocchia di San Paolo. Risulta difficile rievocare ed enumerare tutte le ragioni che, nel tratto di cammino percorso insieme, ci hanno portato a stimarti e a volerti bene come ti stimiamo e ti vogliamo bene oggi. Di te vogliamo ricordare l’abnegazione, che ha fatto sì che ti sentissimo sacerdote vicino e presente, anche quando fisicamente assente per il tuo importante ufficio di direttore spirituale in seminario. Vogliamo ricordare il rispetto, la premura e l’attenzione che hai rivolto a ogni singola persona, la pazienza con la quale hai costruito i rapporti, l’intelligenza con la quale hai sempre voluto prima ascoltare e poi parlare, la delicatezza e la sensibilità nello stare vicino alle persone nel dolore, per sconforto, malattia o lutto. Con queste parole pensiamo di interpretare anche i sentimenti dei turisti delle nostre coste, i “parrocchiani estivi”, come tu li hai sempre chiamati. Tu non hai solo amato la comunità cristiana del Lido degli Estensi, tu hai amato moltissimo anche questo territorio, cercando di proteggerne la bellezza con coraggio e dedizione; hai cercato di rafforzare l’identità di un paese dalla storia ancora recente, di consolidarne i rapporti di solidarietà e il senso di unione, facendo della nostra chiesa un punto di riferimento e uno spazio di accoglienza. Insieme ci siamo aperti alla società civile, alle altre parrocchie del vicariato di Comacchio, alle associazioni del territorio, abbiamo dialogato con le amministrazioni. Tutto ciò è stato possibile perché tu hai voluto scommettere sulle energie del laicato valorizzando i doni di ognuno. Grazie a te abbiamo conosciuto meglio il volto misericordioso del Signore e grazie a te abbiamo riscoperto il messaggio del nostro patrono San Paolo. Per noi tu hai veramente incarnato quell’amore cristiano che persevera con pazienza, che è gentile, che non ostenta, che tutto serba con discrezione, che tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. Certo tu non sei venuto a costruire nel vuoto: c’erano già diverse realtà ben consolidate nella nostra parrocchia. E tu hai rispettato la storia di questa comunità, ti sei inserito con umiltà e discrezione, hai curato l’esistente, ma hai anche seminato per un futuro nuovo e più ricco, e hai raccolto i primi frutti. È per questo che siamo convinti che non partirai dal Lido Estensi così come sei arrivato, perché il tuo più grande dono è quello di saper ascoltare, di apprendere, di crescere nel confronto con le persone. Per tutte queste qualità, e per il tuo impegno, sentiamo il dovere, caro don Michele, di ringraziarti di cuore, e di ringraziare il Signore del dono di questo periodo nel quale sei rimasto con noi. È con questa consapevolezza che ti salutiamo, augurandoti di custodire tutto ciò per cui ti abbiamo apprezzato. Pregheremo perché tu possa offrire alla parrocchia del Corpus Domini di Ferrara lo stesso entusiasmo, la stessa forza interiore, la stessa carità di cui noi ci siamo allietati in questi anni.

Don Michele saluterà la comunità parrocchiale del Lido degli Estensi nella Messa delle 11.30 di domenica 27 aprile. La sua immissione canonica nella Parrocchia del Corpus Domini sarà domenica 11 maggio alle ore 18.30 in una celebrazione presieduta dall’Arcivescovo Luigi.

sabato 9 febbraio 2013

Ogni secondo il cemento divora 8 metri quadri d'Italia / Il cemento famelico

da la Repubblica, 8 febbraio 2013


OTTO metri quadrati al secondo, per ciascun secondo degli ultimi cinque anni: questo il ritmo del forsennato consumo di suolo che sta consumando l'Italia. Questo dato, che colpisce come una mazzata, emerge dagli studi dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che ricostruiscono l'andamento del consumo di suolo in Italia dal 1956 al 2010. Siamo passati da un consumo di suolo di 8.000 kmq nel 1956 a oltre 20.500 kmq nel 2010, come dire che nel 1956 ogni italiano aveva perso 170 mq, nel 2010 la cifra è salita a 340 mq pro capite. Tra i divoratori di suolo trionfa la Lombardia, seguita dal Veneto e dal Lazio. Cifre impressionanti, che trascinano l'Italia fuori dall'Europa, dove il consumo medio del suolo è del 2,8 %, a fronte di un devastante 6,9 % per il nostro martoriato Paese. È come se ogni anno si costruissero due o tre città nuove, delle dimensioni di Milano e di Firenze, e questo in un Paese a incremento demografico zero. Le dimensioni e la natura del disastro non si colgono appieno senza un dato ulteriore: questa dissennata cementificazione si compie a danno dei più preziosi suoli agricoli (pianura padana, Campania un tempo felix, cioè feconda), colpendo al cuore l'agricoltura di qualità, coprendo i suoli con una spessa coltre di cemento (soil sealing) con perdita irreversibile delle funzioni ecologiche di sistema e fragilizzazione del territorio: cresce così la probabilità di frane e alluvioni, se ne rendono più gravi gli effetti. La morfologia del territorio italiano lo rende esposto a terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni e altre calamità, il cui impatto cresce quando si alterano i già precari equilibri naturali. 
Per chi dunque costruiamo, e perché? Da cinquant' anni trova credito in Italia la menzogna secondo cui l'edilizia (comprese le "grandi opere" pubbliche) sarebbe uno dei principali motori dell'economia. È per questo che si sono succeduti, da Craxi a Berlusconi, irresponsabili condoni dei reati contro il paesaggio. In nome di una cultura arcaica, l'investimento "nel mattone" continua ad attrarre investimenti, anche per "lavare" il denaro sporco delle mafie, stabilizzandolo nella rendita fondiaria. Sfugge a politici e imprenditori che la presente crisi economica nasce proprio dalla "bolla immobiliare" americana. Peggio, essi si tappano gli occhi per non vedere che la crisi che attanaglia l'Italia è dovuta, anche, alla mancanza di investimenti produttivi e di capacità di formazione. Si utilizza, invece, il nostro suolo come se fosse una risorsa passiva, una cava da fruttare spolpandola fino all'osso. Che questo accada nel Paese che per primo al mondo ha posto la tutela del paesaggio fra i principi fondamentali dello Stato (articolo 9 della Costituzione) è un paradosso su cui riflettere. 
Se agli altissimi principi costituzionali corrispondono pessime pratiche quotidiane, è prima di tutto perché al boom post-bellico, con la sua fame di benessere, non è corrisposta una crescita culturale (né mai vi sarà finché la scuola pubblica viene trattata come un fastidioso optional). Ma è anche per il peccato d'origine della normativa prebellica: alla legge Bottai sulla tutela del paesaggio (1939) seguì infatti la legge urbanistica del 1942, ma non fu creato fra le due il necessario raccordo, quasi che fosse possibile chiedere alle Soprintendenze di tutelare un paesaggio senza città, ai Comuni di gestire città senza paesaggio. La Costituzione radicalizzò il contrasto, ponendo le competenze sul paesaggio in capo allo Stato e quelle sul territorio e l'urbanistica in capo alle Regioni (che di solito sub-delegano i Comuni), con una giungla di conflitti di competenza che coinvolge i ministeri dei Beni Culturali, dell'Ambiente e dell'Agricoltura, ma anche regioni, province e comuni. È negli interstizi di questa normativa deficitaria e barcollante che si insediano gli speculatori senza scrupoli, i divoratori del suolo, i nemici del pubblico bene. 
Interrompere queste pratiche stolte, si sente ripetere, è impossibile perché vanno protette la manodopera e le imprese. Non è vero. Di lavoro per imprese e operai ve ne sarebbe di più e non di meno se solo si decidesse di dare priorità assoluta alla messa in sicurezza del territorio (il recente rapporto congiunto dell'Associazione nazionale costruttori edili e del Cresme-Centro di ricerche economiche e di mercato dell'edilizia fornisce dati impressionanti su necessità e inadempienze in merito). Se si decidesse di dare priorità al recupero degli edifici abbandonati, di abbattere gli orrori che assediano le nostre periferie sostituendoli con una nuova edilizia di qualità anziché catapultare grattacieli nel bel mezzo dei centri storici. Se si verificassero i dati sulle proiezioni di crescita demografica prima di autorizzare nuove edificazioni.
È falso che vi siano da una parte i "modernizzatori" che cementificano all'impazzata e dall'altra i "conservatori" che non costruirebbero più una casa e condannerebbero alla disoccupazione gli operai. La vera lotta è un'altra: fra chi vuole uno sviluppo in armonia con il bene pubblico e la Costituzione, e chi vede nel suolo italiano solo una risorsa da saccheggiare a proprio vantaggio. 

SALVATORE SETTIS

giovedì 12 luglio 2012

Cineforum S. Paolo - ANCCI: "Regie al femminile"

Cineforum, il ciclo estivo: "Regie al femminile"

“Cineforum S. Paolo—Circolo ANCCI” dedica la rassegna estiva 2012 alle regie femminili. Nel 2010 la regista Kathryn Bigelow è la prima donna a vincere, rompendo quello che sembrava un tabù, l’Oscar per la miglior regia, con il film The Hurt Locker. Possiamo definirla una svolta storica? E perché così tardiva? Ed è forse possibile riscontrare nelle registe donne una sensibilità diversa rispetto a quella maschile, l’inclinazione verso alcune tematiche caratterizzanti? Il percorso proposto prende l’avviodal celebre documentario della Riefenstahl sulle Olimpiadi di Berlino commissionato dal regime hitleriano (ma che fece bollire di rabbia il Führer per le scene dedicate alle vittorie dell’afro-americano Jesse Owens), per giungere poi, con un netto salto temporale, alle opere cinematografiche femminili degli ultimi dieci anni: tra le registe, Kathryn Bigelow, che ha appunto infranto una tradizione maschilista vecchia come gli 82 anni degli Academy Awards; Jane Campion, autrice del capolavoro Lezioni di piano; Sylvie Verheyde, giovane talento del cinema francese; e Sofia Coppola, figlia di Francis Ford Coppola.



Presso Parrocchia di S. Paolo, Viale dei Castagni 2 - Lido degli Estensi (FE)
Per informazioni: 0533 327436 - cineforumsanpaolo@gmail.com



lunedì 30.07.2012, ore 21.15
Olympia
di Leni Riefenstahl, Germania 1936 (estratti: 110’), documentario
Documentario sui Giochi Olimpici di Berlino del 1936: prodotto con l’appoggio del regime nazista (a disposizione più di 40 operatori, anche su dirigibili o dentro le piscine), il film esalta un ideale di bellezza classica attraverso un uso innovativo del montaggio cinematografico. 


lunedì 06.08.2012, ore 21.15
The Hurt Locker
di Kathryn Bigelow, USA 2008 (125’), drammatico-guerra
In Iraq il sergente americano William James rischia la vita per disinnescare ordigni e mine di ogni tipo. A casa lo aspettano una moglie e un figlio, ma l’adrenalina del fronte di guerra è una droga che ha ormai sostituito la persuasione della “guerra giusta”. Trionfo agli Oscar 2010 con 6 statuette.


lunedì 13.08.2012, ore 21.15
Bright Star
di Jane Campion, Gran Bretagna-Australia 2009 (118'), drammatico
Tragicamente breve, la vita del poeta romantico John Keats fu segnata dall’amore irrisolto per la ricamatrice Fanny Brawne. Opus n. 8 della neozelandese Campion, fin dalle prime immagini è profondamente femminile.

lunedì 20.08.2012, ore 21.15
Stella
di Sylvie Verheyde, Francia 2008 (103’), drammatico
Cresciuta in periferia nel bar dei genitori, Stella frequenta il primo anno delle medie in una scuola della Parigi bene: romanzo di passaggio dall’infanzia all’adolescenza, in cui la cultura diviene un’arma contro la sopraffazione del mondo. 


lunedì 27.08.2012, ore 21.15
Lost in translation (L’amore tradotto)
di Sofia Coppola, USA 2003 (105’), commedia
In un lussuoso hotel di Tokyo si conoscono Bob e Charlotte, due americani momenta-neamente soli: un breve incontro in una metropoli iperreale dove lo spaesamento fa emergere la vulnerabilità e il bisogno d’affetto dei personaggi.

                             La proiezione di ogni film è preceduta da una breve
introduzione sull’opera e il suo contesto;
segue il dibattito al termine.
Se desiderate essere periodicamente aggiornati 
sulla nostra programmazione scrivete a: 
cineforumsanpaolo@gmail.com  
e verrete inseriti nella mailing-list. 

“Cineforum San Paolo” è un’associazione culturale, non a scopo di lucro, che aderisce all’Associazione Nazionale Circoli Cinematografici Italiani (ANCCI) e all’Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC).
L’ingresso è gratuito e consentito ai soci tesserati ANCCI. Il costo della tessera per la programmazione estiva è di 8 euro. È possibile effettuare il tesseramento nelle serate di programmazione presso l’oratorio della parrocchia del Lido Estensi dalle ore 20.45.