Ciao, visto le recenti situazioni a Comacchio che denotano, fino a prova contraria, che c'è qualche problema di legittimità nell'usare in pratica il bene comune della collettività, sarebbe auspicabile che alle prossime elezioni si candidassero persone che hanno a cuore veramente il territorio di Comacchio e dei suoi Lidi...spero che questa speranza non sia vana.
credo proprio sia una speranza piuttosto vana! basta dare un' occhiata all' elenco dei canditati alla poltrona di sindaco per vedere che in un modo o nell' altro siamo in presenza (a parte un paio di casi purtroppo poco rappresentativi)solo di rappresentanti di interessi non certo legati alla benessere della comunità.
Quel che mi fa molto, molto arrabbiare è il fatto che la difesa delle dune (anche le pinete di Estensi e Spina sono insediate su dune) risponde a precise e documentatissime motivazioni scientifiche, non a nostalgie ambientaliste che spesso infastidiscono molti. Eppure queste motivazioni vengono bellamente ignorate. Per la precisone, sappiamo che: 1) Gli esseri umani hanno bisogno, come di tutti gli altri esseri viventi, di aria, acqua e suolo di buona qualità; 2) la buona qualità di acqua, aria e suolo si ottiene attraverso il buon funzionamento degli ecosistemi; 3) la diversità biologica è necessaria al buon funzionamento degli ecosistemi; 4) la diversità biologica è necessaria per garantire la permanenza di una variabilità del vivente tale da consentire che, in caso di cambiamenti ambientali, permangano sempre organismi in grado di proseguire il funzionamento degli ecosistemi; 5) la diversità biologica ci dà risorse materiali, benessere fisico, benessere psichico; 6) la diversità biologica sta attraversando negli ultimi millenni un rapido declino; 7) è accertato che tale declino è causato dalle attività dell'uomo e si è accentuato negli ultimi secoli; 8) gli habitat e le specie di duna sono in Europa quelli peggio conservati e a maggior rischio di estinzione. Ergo, cosa ne dovrebbe discendere? Ne dovrebbero discendere tutti gli sforzi possibili per preservare le dune ancora in buono stato (quelle di Estensi lo sono) "ovunque esse si trovino, non importa quanto piccole esse siano" (la citazione è tratta da un volume edito dal Ministero Ambiente nel 2002). E' un poco complicato spiegare il perchè, ma proprio nel caso delle dune, al contrario di quanto accade per esempio per gli ecosistemi forestali per i quali è meglio puntare a grandi distese unitarie, una valida strategia di conservazione passa proprio attraverso la tutela dei piccoli ecosistemi sparsi che ancora esistono. E invece no, si ignorano queste realtà scientifiche e si continua ad andare avanti come si è sempre fatto, sbancando quel che di naturale ancora c'è e cementificando, con un'ottica che non riesce a proiettarsi nel futuro tanto quanto occorre per pensare quanto meno alla generazione umana che verrà subito dopo la nostra. E' disperante, davvero; ma chi ce lo fa fare di batterci non per il nostro personale tornaconto ma per gli interessi basilari della collettività?
Ciao, visto le recenti situazioni a Comacchio che denotano, fino a prova contraria, che c'è qualche problema di legittimità nell'usare in pratica il bene comune della collettività, sarebbe auspicabile che alle prossime elezioni si candidassero persone che hanno a cuore veramente il territorio di Comacchio e dei suoi Lidi...spero che questa speranza non sia vana.
RispondiEliminacredo proprio sia una speranza piuttosto vana! basta dare un' occhiata all' elenco dei canditati alla poltrona di sindaco per vedere che in un modo o nell' altro siamo in presenza (a parte un paio di casi purtroppo poco rappresentativi)solo di rappresentanti di interessi non certo legati alla benessere della comunità.
RispondiEliminaQuel che mi fa molto, molto arrabbiare è il fatto che la difesa delle dune (anche le pinete di Estensi e Spina sono insediate su dune) risponde a precise e documentatissime motivazioni scientifiche, non a nostalgie ambientaliste che spesso infastidiscono molti.
RispondiEliminaEppure queste motivazioni vengono bellamente ignorate. Per la precisone, sappiamo che:
1) Gli esseri umani hanno bisogno, come di tutti gli altri esseri viventi, di aria, acqua e suolo di buona qualità;
2) la buona qualità di acqua, aria e suolo si ottiene attraverso il buon funzionamento degli ecosistemi;
3) la diversità biologica è necessaria al buon funzionamento degli ecosistemi;
4) la diversità biologica è necessaria per garantire la permanenza di una variabilità del vivente tale da consentire che, in caso di cambiamenti ambientali, permangano sempre organismi in grado di proseguire il funzionamento degli ecosistemi;
5) la diversità biologica ci dà risorse materiali, benessere fisico, benessere psichico;
6) la diversità biologica sta attraversando negli ultimi millenni un rapido declino;
7) è accertato che tale declino è causato dalle attività dell'uomo e si è accentuato negli ultimi secoli;
8) gli habitat e le specie di duna sono in Europa quelli peggio conservati e a maggior rischio di estinzione.
Ergo, cosa ne dovrebbe discendere? Ne dovrebbero discendere tutti gli sforzi possibili per preservare le dune ancora in buono stato (quelle di Estensi lo sono) "ovunque esse si trovino, non importa quanto piccole esse siano" (la citazione è tratta da un volume edito dal Ministero Ambiente nel 2002). E' un poco complicato spiegare il perchè, ma proprio nel caso delle dune, al contrario di quanto accade per esempio per gli ecosistemi forestali per i quali è meglio puntare a grandi distese unitarie, una valida strategia di conservazione passa proprio attraverso la tutela dei piccoli ecosistemi sparsi che ancora esistono.
E invece no, si ignorano queste realtà scientifiche e si continua ad andare avanti come si è sempre fatto, sbancando quel che di naturale ancora c'è e cementificando, con un'ottica che non riesce a proiettarsi nel futuro tanto quanto occorre per pensare quanto meno alla generazione umana che verrà subito dopo la nostra.
E' disperante, davvero; ma chi ce lo fa fare di batterci non per il nostro personale tornaconto ma per gli interessi basilari della collettività?